L’anima viva
di
Alessandro Ghebreigziabiher
Dovete sapere che un’antica leggenda orientale afferma che esiste un luogo nel cielo dove si trovano tutte le anime prima di arrivare sulla terra e reincarnarsi come uomini, donne o qualsiasi altra creatura.
Proprio in quel fantastico posto, c'era un'anima che stava per iniziare tutte le pratiche amministrative e burocratiche per intraprendere il suo primo viaggio.
Dopo aver compilato tutti i moduli necessari, dopo aver fatto tutte le file agli sportelli preposti con molta serenità (lì non esiste il tempo e quindi neanche la fretta), stava per espletare l'ultima pratica.
Quest'ultima consisteva nell'assegnazione del corpo con tutti gli annessi e connessi.
Questa fase era molto elaborata poiché l'archivio centrale avrebbe dovuto garantire che ciascuna assegnazione risultasse unica e originale rispetto a tutta la vita nata in precedenza e che il suo arrivo sulla terra fosse sincronizzato con l'orologio biologico di tutta la natura.
Nondimeno, quel giorno, quell'anima si rifiutò di accettare l'assegnazione.
Questo fatto fu sconvolgente per gli uffici dirigenziali poiché mise in fase di stallo tutti gli ingranaggi. Per di più scoppiò una rivolta di tutte le altre anime, ansiose di partire e costrette ad aspettare, le quali organizzarono manifestazioni con occupazioni e sit-in.
Il direttore generale dell'archivio centrale, dopo essersi riunito con i propri collaboratori, andò di persona dall'anima in questione, per esaminare direttamente il suo caso. Dopo alcune ricerche, trovò l'anima seduta in un bosco, all'ombra di un albero. Le si avvicinò e, tossendo come per darsi un contegno, esclamò: “Ah, sei qui.”
L'anima non rispose.
“Come ti senti?” le chiese con perseveranza.
“Chi sei?” chiese l'anima senza guardarlo.
“Sono il capo dell'archivio centrale. Si può sapere perché hai rifiutato il corpo che ti è stato assegnato? Ho qui con me la pratica. Si tratta di una donna, bella, in salute e anche molto intelligente. Leggo… paese occidentale, famiglia benestante, quartiere d’élite e scuole privilegiate, cosa c'è che non va? Lo sai che avrebbe potuto capitarti molto di peggio?”
L'anima si alzò in piedi e, fissando dritto negli occhi il direttore, gli disse: “Ma perché dovete scegliere voi il mio corpo? Sarà ciò con cui nascerò, piangerò e riderò, sarà quel che mi farà viaggiare, amare, soffrire. La vita è una, non dovrei sceglierlo io?”
Il direttore fu molto colpito e per poco non svenne dall’emozione.
“Era tempo che non me ne capitasse una”, pensò ad alta voce.
“Prego?”
“Niente, avrai quello che desideri, deciderai da sola.”
“Perché?”
“Perché tu non hai bisogno di reincarnarti.”
Tu sei già viva.
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