Il dono della lavatrice
di
Alessandro Ghebreigziabiher
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È che non bastano, niente di personale, pensa Daniela, ma non dice.
Magari potesse.
Nondimeno, sarebbe meraviglioso se gli occhi e le mani, le vite perfette e quelle meno, che ruotano intorno a te, capissero che non è sufficiente tirar fuori carinerie e dolcezze di prima qualità per sciogliere quel ghiaccio.
Colei che vive prigioniera di se stessa è vittima di malefici di fattura sopraffina.
Laddove si tratti di un'adolescente, be’, chiama pure Harry Potter, Mago Merlino e perfino Iron Man.
Chiama chi vuoi.
È che non bastano le bacchette magiche e i super poteri, questo lo sa bene la ragazzina di appena quindici anni, ma non riesce a dirlo.
Magari ne fosse capace.
Perché il problema è più semplice.
Il sentiero che divide l’anima imprigionata dalla luce che potrebbe liberarla è entrambi: ruvido come la mano di nonna quando la accarezza e levigato come il pavimento del bagno quando esce dalla doccia a piedi scalzi.
E un giorno stantio come molti, troppi, ecco che a distinguersi tra i salvatori per amore o semplice dovere spicca l’inaspettato: una lavatrice, per giunta in funzione.
Daniela è sola in casa, ammutolita come da anni e lei è lì, in preda al misterioso e affascinante vortice.
D’accordo, stiamo parlando solo di un elettrodomestico, il quale si libra sempre nel medesimo volo.
Ma anche lei osserva il mondo sempre dallo stesso punto.
Schiava di movimenti ormai svuotati di senso.
Ciò malgrado, questo non vuol dire che non sia più in grado di fare regali.
Daniela arresta il lavaggio e, da qui in poi, la narrazione diventa inverosimile, lo ammetto.
La ragazzina immagina che quell'oggetto meccanico si faccia magico e si vede salire a bordo di una sorta di nave spaziale. Quindi la nuova amica ricomincia a girare.
Su se stessa, di moto proprio.
La tanto sottovalutata rotazione sul proprio asse.
Il dono del giorno e della notte, a fronte di una fin troppo celebrata rivoluzione stagionale.
"Guarda", sembra suggerire la lavatrice.
"Guarda come inconsapevolmente il mondo muta ogni secondo.
"Anche da qui puoi vederlo. Perfino io posso...
"Fai un passo, tu che ne sei capace, un altro ancora e forse scoprirai che per quante voci ed esistenze apparentemente più ricche della tua volteggeranno intorno.
"Nulla è più potente.
"Di una giovane vita che abbia imparato a danzare su se stessa..."
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