Spostati
di
Alessandro Ghebreigziabiher
“Spostati, Pino”, dicono.
“Togliti di lì, che abbiamo fretta”, aggiungono altri.
Sì, lo vedo.
Vedo tutto.
Tutto quello che ricordo, come ciascuno di voi.
Di noi, malgrado spesso non sembri.
“Sei di intralcio”, affermano altri ancora.
“Finirai per rallentarci”, spiegano in molti.
E’ vero, lo ammetto.
Non sono fatto per le corse.
La competizione è un qualcosa che non mi appartiene.
Direi per fortuna, ma sarebbe una considerazione fuorviante.
Per natura, è l’unica ragione che posso offrire.
E sapete qual è la cosa che mi sorprende di più, ancora oggi, sin da quando ho visto e amato luce?
Come fa a non bastarvi?
Come ci riuscite?
Cosa vi permette di sfrecciare da ogni punto cardinale del vostro limitato destino, conservando una pervicace dedizione nel restringere gli orizzonti altrui?
“Muoviti, o ti calpestiamo”, minacciano in tanti.
“Corri o muori”, mi pare di aver udito nel clamore di questi ultimi.
Mi rendo conto.
Di poche cose, è vero, ma me le tengo strette.
Una tra esse: se le alternative sono infinite, perché sacrificarne altrettante tranne due?
Che poi, in questo paradossale caso, diviene una.
“Sei testardo, Pino”, ripetono di continuo i miei familiari, ovvero, coloro a me tali.
“Non sei come loro”, mi ricordano con premura, “perché ti ostini a porti sulla via che li conduce all’agognato traguardo?”
Forse è così.
Magari è davvero tutto così.
Anzi, è certo.
Io sono uno sbaglio.
Ma è la realtà stessa che lo è.
Nascere è di per sé una contraddizione.
Per quante teorie e dimostrazioni possiamo porre su di un piatto della bilancia che simboleggia la più difficile domanda intorno alla nostra esistenza, sull'altro ce ne saranno sempre altrettante a riportarci al punto di partenza.
Nessuno di noi dovrebbe essere dove si trova, eppure è lì.
Definizione di miracolo, o semplicemente vita.
Ecco perché nessuno di noi ha il diritto di pretendere strada dall’altro.
Così, rimango fermo e non mi sposto.
Perché così fanno le creature indomite.
Moltissimi tra gli animali.
Alcuni, benedetti umani.
E tutti, consapevolmente o meno, tra noi alberi...
Vieni ad ascoltarmi dal vivo Carla senza di Noi, Sabato 11 novembre 2017, Libreria Teatro Tlon, Roma
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